Procurati falce, cappello di paglia e guanti spessi. Esci di casa di buon’ora. Controlla sul calendario che il periodo sia quello giusto: fine giugno. Quindi, di buona lena inizia il meticoloso lavoro di mietitura. Spiga per spiga, fino a quando l’ultima chioma non si sarà arresa.
Fai trascorrere un paio di settimane, cambia campo e ricomincia la raccolta partendo dai ceci. Metti a essiccare. Consegna il grano al mulino di fiducia. Attendi l’autunno.
D'accordo, se non ti chiami Salvatore e se non hai dedicato la tua vita a un sogno bucolico “made in Salento”, puoi saltare questa parte della ricetta e passare direttamente alla seconda. Per la tria, impasta la farina di grano Senatore Cappelli con acqua, stendi con un mattarello e taglia a strisce sottili. Friggi una parte in olio d’oliva fino a che la pasta non sarà divenuta croccante.
Fai soffriggere la cipolla, versa i ceci (messi a bagno dalla sera prima e cotti per almeno due ore) e dell’acqua salata. A cottura quasi ultimata aggiungi la pasta. Completa il piatto con la tria fritta. Suggerimento di Salvatore: ringrazia gli dei delle messi.