Friseddha
a occhi chiusi
INGREDIENTI
Una frisa
Tre pomodori
Origano/brucacchia/qualche cappero
Melanzane, zucchine o peperoni sott'olio
Peperoncino
Un pizzico di sale
Olio extravergine
Una benda per gli occhi
Questa volta, fai un esperimento con te stesso: prova a chiudere gli occhi. Lasciati guidare solo dal naso e dai polpastrelli. Se sbatti la testa sulla cappa della cucina pazienza, fa parte del gioco. Dunque tasta tre pomodori maturi nella cassetta della frutta (ehi! occhi chiusi!), segui il profumo dell’origano, staccane un rametto, non badare, stoicamente, al resto del ciuffo che è stato sparso a terra. Avvertenza di Gigi: anche “caruseddhe”, capperi, brucacchia e qualunque spezia trasporti l’olfatto verso un’assolata campagna salentina è la benvenuta. E ancora peperoni, peperoncino, melanzane, zucchine: per tutto c’è posto sulla friseddha. Riempi una coppa d’acqua, metti la frisa a “sponzare” (leggi: ammorbidirsi), fai partire il count down: sessanta secondi. Ritrova i pomodori (come dove sono?!), adagia la frisa nel piatto. Ok, ora il gioco si fa pesante: prendi un coltello e taglia a metà i pomodori - per carità non trasformare l’esperimento in un film di Quentin Tarantino.
Tieni la bottiglia dell’olio con la grazia necessaria a farne colare un solo filo, non scivolare sul mezzo litro caduto a terra – eh sì, un po’ te ne è caduto – riprendi la mira, spruzza il tutto con del sale.
Mordi. Gusta. Non aver fretta di riaprire gli occhi.